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dal 28 maggio all’8 gennaio 2017
Venezia, Museo Correr

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150 anni fa durante la battaglia di Lissa, Ippolito Caffi (1809- 1866) bellunese di nascita e veneziano d’elezione, straordinario pittore-reporter, irrequieto osservatore della società e convinto patriota, muore nell’affondamento della “Re d’Italia” ove s’era imbarcato per testimoniare, con i suoi veloci e puntuali disegni, gli scontri bellici. 150 anni fa (quasi un segno del destino!) il Veneto e Venezia – città che Caffi ha maggiormente amato e ritratto e per la cui libertà ha lottato – vengono annessi all’Italia. Di Venezia Caffi ama l’inusuale simbiosi di pietra e acqua che la compone; ne ama le nebbie, gli effetti cangianti della luce che si riflette nei suoi canali e ne traduce in pittura la struggente bellezza, con una capacità di sintesi che non ha eguali in tutto il secolo.

È in questa coincidenza di ricorrenze che l’imponente fondo di dipinti di Ippolito Caffi della Fondazione Musei Civici di Venezia viene esposto integralmente, a distanza di cinquant’anni, in una grande mostra che è un tributo all’artista: senza dubbio il più moderno e originale vedutista dell’Ottocento italiano, insuperabile nell’immortalare con la sua pittura di luce l’anima di luoghi e di popoli incontrati nei tanti viaggi in Italia, in Europa e nel Mediterraneo. Un tesoro pressoché inesplorato e stupefacente nel suo complesso, che finalmente riemerge: un nucleo pittorico di oltre 150 opere donato alla Città di Venezia nel 1889 dalla vedova di Caffi, Virginia Missana, che in quell’occasione cede anche altrettanti disegni sciolti e ventitré album.

I dipinti di Caffi – abitualmente conservati nei depositi di Ca’Pesaro e di cui si realizza ora il primo catalogo ragionato edito da Marsilio – danno testimonianza di tutte le città e le regioni visitate da Ippolito e sono la più completa raccolta possibile del percorso artistico di un pittore del XIX secolo, che fu viaggiatore instancabile per inquietudine personale e desiderio di conoscenza.

Fossero i luoghi del suo viaggiare una scelta, come nel caso del Vicino Oriente ma anche di Roma e Napoli, o fossero mete alle quali veniva costretto dalla propria militanza patriottica, egli ce ne ha lasciato un’immagine artisticamente viva e vitale, ma anche socialmente inedita, di cui si potrà cogliere ora l’assoluta unicità.

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A cura di Annalisa Scarpa Catalogo Marsilio
Promossa e prodotta da Fondazione Musei Civici di Venezia, Civita Tre Venezia, Villaggio Globale International 

 

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